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05 apr, 2023
Conferenza al Museo di Scienze Naturali di Bolzano dell’esperto veterinario Stefano Capodanno della clinica Südtirol Exotic Vets: “Informarsi bene è il primo passo. I rettili sono un mondo pieno di fascino” Un rettile in casa come animale da compagnia. Sempre più spesso questa tendenza si sta diffondendo anche a Bolzano. Cresce l’interesse ma anche il rischio di disinformazione. Il Museo di Scienze Naturali ha organizzato un incontro con l’esperto veterinario Stefano Capodanno della clinica Südtirol Exotic Vets. Un’infarinatura generale e preziosa. I rettili come animali da compagnia sono in crescita? Sì ma questo fenomeno va considerato nella giusta prospettiva. Purtroppo spesso siamo in un mondo dove regna la disinformazione: si prende un rettile e prima di arrivare ad un veterinario specializzato si sente l’amico che aveva un rettile oppure si cerca di orientarsi nel maremagnum del web. La prima cosa da fare, dunque, è informarsi e farlo con fonti attendibili e con esperienza. Poi, se si è ancora convinti, si può procedere con coscienza. Tenendo presente che sarà un impegno pluriennale. Quanto? Beh, alcune tartarughe testudo, per esempio, vengono tramandate dalle famiglie dal padre in figlio. Le specie più piccole, invece, hanno aspettative di vita più contenute. Questo, però, è un dato da tenere sempre presente e su cui informarsi per qualsiasi specie. I pitoni più diffusi, per citare un altro animale diffuso, hanno un arco di vita tra i 10 e i 20 anni. Perché scegliere un rettile come pet? Osservare i pattern comportamentali è molto interessante e variegato. Per esempio esistono serpenti che si fingono delle loro prede per attirare le prede stesse. C’è, inoltre, un apprezzabile interesse per la conservazione di alcune specie in determinate situazioni. E poi c’è la pet therapy. Prego? Sì, non come cane e gatto ovviamente. Esistono però degli studi che dimostrano come prendersi cura di rettili porti benefici importanti in determinate categorie di persone in difficoltà. Quali serpenti posso tenere in casa? In Italia si possono detenere ofidi aglifi (senza denti canalicolari velenosi) e i solenoglifi che presentano dentatura velenosa solo posteriore utile alla masticazione. E le tartarughe? Sono detenibili nella maggior parte delle specie ad eccezione delle tartarughe marine che possono raggiungere decine di chili di peso. Parliamo del geco leopardino? Volentieri, è molto diffuso. La prima cosa da sapere è che come substrato non devono avere sabbia. Questi sauri leccano le superfici in cerca di calcio. Se leccando ne avvertono la presenza il rischio è che lo ingeriscano con pericolose conseguenze gastroenteriche Cosa mangiano? È insettivoro. Questo è importante: chi sceglie alcuni rettili deve essere ben conscio di avere a che fare anche con le prede. In questo caso grilli, locuste o blatte. Il più diffuso è il drago barbuto. Sì, che in realtà è solo una delle specie di pogona che troviamo in natura. È un animale diurno rispetto al geco notturno quindi necessitano di un’esposizione a radiazioni Uv con lampade che replichino l’attività di sole. Regolano la loro temperatura con il calore trasmesso dai raggi e questa attività si chiama basking. La loro alimentazione è onnivora e più spiccatamente insettivora da giovane come buona parte dei rettili. Una giusta alimentazione per lui quale potrebbe essere? Anzitutto verdure ogni giorno. Assumono liquidi con quelle. Una dieta corretta si può poi variare con erbe di campo o tarassaco ma attenzione al trifoglio che può causare delle coliche. Variare quanto più, magari con attenzione a verdure ricche di calcio (come la cicoria), può essere un’ottima idea Affascinano i pitoni. La loro abitudine è quella di rubare le tane di altre specie quindi nella composizione del terrario bisogna stare attenti a non sceglierne di troppi grandi. Può vivere anche tutta la vita in una struttura più piccola. Ovviamente trattandosi di serpenti sono carnivori (topi o ratti) e sono molto sensibili ai cambi di habitat. Hanno problemi con gli acari? Su questo fronte i colleghi dell’Università di Bari stanno studiando dei possibili antiparassitari anche per i rettili. A volte i parassiti arrivano dalle prede, altre i vettori sono oggetti presi nei negozi o nelle fiere. È bene pulire bene qualsiasi cosa si inserisca nel terrario Facilmente reperibile è anche il serpente del grano? Sì assolutamente e sono serpenti abbastanza grandi (arrivano al metro e mezzo) ma molto mansueti. Diciamo che sono la specie migliore per i neofiti. Interessanti sono anche i serpenti muso di porco. Perché? Nella parte posteriore della bocca hanno denti veleniferi per masticare. Non solo, per difendersi capita che si fingano morti. Sono dei grandi mangiatori di anfibi come rane e raganelle in natura ma in cattività si adeguano ai ratti e topi. Posso dare prede vive? In Italia è vietato salvo prescrizioni specifiche del veterinario Come posso stimolare allora il serpente? Nascondendo la preda o muovendola. Sono strade preferibili perché le prede vive possono dare molti rischi Mi sono informato e voglio iniziare con un sauro o una testuggine: con quale specie comincio? Prima di tutto con specie crepuscolari notturni che permettano di tamponare eventuali errori di gestione senza conseguenze gravi come il geco leopardino o il geco dalla coda grossa. Sulle testuggini dipende da cosa ci si aspetta: le testudo sono tranquillamente gestibili da un neofita mentre altre di grandi dimensioni possono essere più complicate Chiudiamo la rassegna, allora, proprio con le testuggini e le tartarughe d’acqua. Le prime non sono animali adatti ai terrari, questo è importante. Vanno inserite in giardino o terrazzi attrezzati. Sono sostanzialmente vegetariane e hanno necessità di esporsi alle radiazioni ultraviolette del sole. Effettuano il letargo durante i mesi freddi. Le tartarughe d’acqua, invece, sono onnivore con tendenze erborivore e non necessitano di letargo ma vanno tenuti all’interno delle case durante l’inverno. La tartaruga del muschio comune, infine, non si espone mai alle radiazioni al sole ma rimane a pelo d’acqua. È una carnivora stretta ed emette un odore particolare se stimolata. Le patologie batteriche più diffuse quali sono? Direi gli ascessi che nelle tartarughe vanno tutti trattati chirurgicamente perché il pus è particolare: non è drenabile. Sono praticamente sempre conseguenza di altro come la mancanza di vitamina A negli ascessi sul tessuto auricolare E le infezioni virali? Nei serpenti sono preoccupanti. Si rischia di avere poco da fare. Per questo motivo sono fondamentali i controlli immediati con test appena preso l’animale e con visite periodiche presso i veterinari Molte patologie, però, dipendono dall’uomo. Sì, la gestione dell’uomo può determinare una vasta gamma di problematiche e qui si inserisce, a maggior ragione, la necessità di contrastare la disinformazione. Queste patologie sono legate a problemi ambientali (dovuti ad una detenzione in condizioni non ottimali) oppure gestionali (come, per esempio, mancanze o deficit causate da errori di alimentazione). Persino la noia può essere pericolosa e innescare abitudini che conducono patologie. Per esempio tartarughe senza arricchimenti possono mangiare corpi estranei o andare in letargo dove non devono con pericolose disidratazione. La migliore prevenzione? Documentarsi ed essere pronti quando si decide di accogliere uno di questi animali in casa.
Autore: noreply.site 05 apr, 2023
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Autore: noreply.site 05 apr, 2023
Caso particolare ma non così raro alla clinica Südtirol Exotic Vets: curato un pitone palla con ustioni di secondo e terzo grado. “Si adagiano sui riscaldatori e quando si accorgono del calore è tardi” Il pitone si è ustionato. Sembra un caso raro o molto particolare ma, purtroppo, si tratta di un rischio decisamente diffuso. A spiegarlo è il veterinario Stefano Capodanno della clinica Südtirol Exotic Vets di Bolzano particolarmente esperto di rettili. “Qualche giorno fa abbiamo accolto nella clinica un pitone palla di un anno e mezzo che si è presentato con ustioni tra il secondo e il terzo grado distribuite sulla metà e l’ultimo terzo del suo corpo. Ancora più precisamente sulla parte ventrale”. La causa è da ricercare nei sistemi di riscaldamento dei terrari. “A volte le fonti riscaldanti non vengono schermate e quindi il serpente riesce ad entrarvi in contatto. L’animale si sistema sopra e si ustiona da solo”. Verrebbe da chiedersi perché non si sposti immediatamente. “Domanda legittima ma qui dobbiamo fare riferimento alla percezione di questo tipo di dolore che ha il pitone (o i serpenti in generale). Quando si accorgono che la temperatura è troppo elevata è spesso troppo tardi perché sono già presenti delle ustioni cutanee di una certa serietà in atto. Esattamente come nel nostro caso”. Terapie antidolorifiche e antibiotiche La scala delle lesioni per i serpenti è del tutto identica a quella dell’uomo. “Esatto. Le terapie – continua Capodanno – sono anzitutto antidolorifiche con farmaci adatti che possano essere metabolizzati bene da un serpente di queste dimensioni. A questo abbiamo affiancato una terapia antibiotica per tutta la cute esposta e una laserterapia che sta sempre più diffondendosi anche nella cura degli esotici utilizzata sia per prevenire infezioni batteriche secondarie sia per ridurre l’edema e favorire la rigenerazione dei tessuti. Le ustioni, inoltre, sono state fasciate per proteggere ulteriormente la zona interessata. Dopo alcune settimane effettueremo i controlli di rito per verificare che il tutto funzioni correttamente con le parti bruciate in remissione e senza più la presenza di bozzi. Il percorso è lungo ma, fortunatamente, porta solitamente ad ottimi risultati”. La conferenza gratuita sui rettili di Capodanno Capodanno, infine, terrà una conferenza gratuita dedicata proprio al mondo dei rettili da compagnia il prossimo 28 marzo dalle ore 18.00 alle 19.30 presso il Museo di Scienze Naturali in via Bottai a Bolzano. Il dottore spiegherà alcune delle nozioni fondamentali per la gestione quotidiana e la prevenzione delle principali patologie. All’evento ci si può prenotare direttamente sul sito del museo.
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